Lucio Dalla icona gay? Marco Alemanno dice di no
Lucio Dalla moriva improvvisamente un anno fa, a Montreux in Svizzera. Lunedì prossimo, 4 marzo, avrebbe compiuto settantanni e proprio in quel giorno a Bologna verrà ricordato con un concerto-tributo a cui prenderanno parte di artisti del calibro di Pino Daniele, Zucchero, gli Stadio, Luca Carboni, Ron, Gianna Nannini, Renato Zero e molti altri ancora.
Intervistato da Gioia, Marco Alemanno parla di Luci Dalla e del rapporto che li legava. Afferma Alemanno:
Mi ha fatto molto soffrire la strumentalizzazione che di Lucio è stata fatta da più parti, fino quasi a crearne un’icona gay. L’avessero fatto prima, gli avessero posto la questione quand’era in vita. Mi ha fatto male: il suo corpo era ancora in chiesa, e già cercavano di mettergli addosso una bandiera. Sulla sua vita privata Lucio diceva sempre: un artista, pur essendo un personaggio pubblico, ha il diritto di decidere che cosa rendere, appunto, pubblico e che cosa deve restare privato.
In merito ai diritti delle coppie di fatto, sostiene Marco Alemanno:
Dico: mi venissero a interpellare come “Marco Alemanno, attore”, quindi individuo autonomo e indipendente, firmerei qualunque petizione. Sul mio biglietto da visita non c’è mai stato scritto “compagno di Lucio Dalla”.
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